Martedì 19 febbraio alle ore 21.00
presso auditorium Filanda
"Profughi d’Europa alla fine della guerra mondiale”.
relatore : prof. Luigi Ganapini
già ordinario di storia contemporanea all'Università di Bologna, è direttore della Fondazione Istituto per la Storia dell'Età Contemporanea (http://www.sissco.it/index.php?id=1231&tx_wfqbe_pi1%5Bidsocio%5D=120)
Le politiche razziste dei regimi totalitari hanno provocato in Europa un grande rimescolamento di popoli nell’Est europeo con gli insediamenti e le espulsioni dettati dalle mire del Grande Reich e dalla volontà politica della dittatura staliniana. Nemmeno l’Italia fascista è stata estranea ai progetti di purificazione etnica (pur se su scala più limitata) con le sue politiche di snazionalizzazione degli Slavi ai confini orientali e, nei Balcani, con la spietata repressione dei movimenti di resistenza Alla fine del conflitto sono circa 10 milioni gli europei che si spostano: in parte alla ricerca del ritorno in patria (prigionieri di guerra e lavoratori schiavi della Germania), in parte perché espulsi da territori che hanno occupato in precedenza, in parte scacciati per ragioni politiche o etniche. Nel quadro di questo immensa tragedia europea sta anche l’esodo istriano e la vendetta etnica e politica contro gli italiani oppressori nel ventennio precedente.
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