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Ognuno può sostenere una politica diversa dai nostri governanti e dominatori, e può firmare le petizioni:
Petizione di Greenpeace
Petizione di Amnesty International
Questo accade oggi, 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza alle donne.
E così in piazza a protestare Putin a Roma, c'è stata una manifestazione di donne: “In questo Paese del femminicidio se ne riempiono la bocca tutti - dice una delle manifestanti al megafono - e intanto la strage continua. Qui si fa solo retorica per fare il giorno della ricorrenza. Noi tutti i giorni subiamo discriminazioni in questo Paese. Subiamo violenze a casa, sugli autobus, per strada. Non vogliamo protezione, vogliamo rispetto. Non è con la polizia che siamo più libere, anzi è tutto il contrario”. Le manifestanti, bloccate dalla polizia, si sono dirette successivamente verso piazza della Repubblica.
Le manifestanti hanno distribuito questo volantino:
LE VOSTRE LEGGI SONO VIOLENZA.
#25N – PUSSY RIOT OVUNQUE
Con queste parole abbiamo attraversato, insieme ad altr*, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Una giornata che cade a poco più di un mese di distanza dalla conversione in legge del cosiddetto dl femminicidio: un pacchetto di norme che ancora una volta ci ritrae come soggetti deboli ed esposti da tutelare attraverso misure di pubblica sicurezza.
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Dentro queste norme riconosciamo le parole d’ordine e i meccanismi – retoriche dell’emergenza, decretazione d’urgenza, repressione del dissenso – che agiscono contro i nostri corpi su più livelli e una sostanziale continuità con la violenza della politica economica, che nella crisi e nello spauracchio dello spread ha trovato l’alibi per realizzare precisi disegni di impoverimento progressivo e svuotamento dei diritti.
A muoverci in questo 25 novembre è però anche un’amara coincidenza: quella della visita di Vladimir Putin al Papa e al Presidente della Repubblica Napolitano, alla vigilia del vertice intergovernativo italo-russo. I corpi sono esclusi dal discorso della politica.
La nostra sicurezza è autodeterminazione, welfare, diritti e cultura.
Pussy Riot ovunque
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